(RI)COSTRUISCO IL GALEONE "MAYFLOWER"

INIZIO LAVORI CANTIERE AGOSTO 2018    

L’altro giorno mentre riordinavo il soppalco di casa, mi è capitata tra le mani la valigetta dove conservavo i progetti di alcune navi per il modellismo. Riguardando quei disegni, mi è tornata la voglia di rimettere le mani su qualche progetto e dato uno sguardo generale (e giusto per riprendere la mano), decido di ricostruire la MAYFLOWER.

Recupero quei pochi attrezzi che conservavo in una scatola. Una pulita ed una oliata, e sono nuovamente pronti per una nuova avventura...

Prendo visione del progetto e dei vari componenti necessari. Recuperati i primi materiali, non mi resta che ricalcare la linea delle ordinate e della chiglia su di un pezzo di compensato di pioppo. Purtroppo, mi accorgo di non avere della carta carbone, ma senza perdermi d’animo, decido di utilizzare della cartaforno comunque ottima allo scopo.

Ok, ora inizio a ritagliare le ordinate con l’archetto da traforo, rigorosamente a mano, cercando di prestare la massima attenzione nel seguire la silhouette. Ora che tutte le ordinate sono state tagliate, non mi resta che ricalcare con la stessa tecnica la chiglia sul compensato. Piccolo problema, non mi basta l’avanzo del compensato usato per le ordinate, che fare? Decido di farlo da me. Rovistando fra i ritagli di falegnameria trovo un moraletto di castagno ultra stagionato ottimo allo scopo.

Comincio a "sfogliarlo" con la sega circolare ad uno spessore di circa 2 millimetri scarsi, fino ad avere tre fogli che opportunatamente incollati incrociati e carteggiati mi daranno uno spessore totale di 5 millimetri. Bello anche il colore e le venature, cosa che non avrei ottenuto se avessi usato il compensato di pioppo!

Una volta ritagliata la chiglia e ben carteggiata, ottengo con molta soddisfazione il risultato voluto.

Inizio ad assemblare le ordinate e controllo che siano tutte perfettamente allineate. Piallo a mano due quadrelli di abete fino a farne dei tondini dal diametro di un centimetro. Inserisco i tondini nei fori delle ordinate come da progetto e dopo una ulteriore verifica incollo il tutto con il Vinavil. Mi sembra tutto perfetto!

Ora devo preparare i blocchetti di riempimento da posizionare sulla punta della chiglia, serviranno per agevolare il posizionamento dei listelli opportunamente rastremati e curvati. Nel progetto è indicato il legno di cirmolo, ma non avendolo sottomano, opto per l’abete, un pò più fibroso ma comunque adatto. Dopo una prima sgrossatura con la sega, comincio con lo scalpello e cartavetro. Mi porta via molto tempo, ma il lavoro risulta egregio.

Proseguo incollando lo specchio di poppa e i quadrelli che sosterranno i vari ponti e i rinforzi alla base delle ordinate dove andrà incollato il "corso di torello". Per avere l'angolo di "quartobuono", raspo e carteggio lo spigolo delle ordinate verificando l'esatta angolazione con un listello poggiato lungo tutte le ordinate.

Decido di farmi anche i listelli visto che il legno di castagno mi sembra molto bello. Li ricavo sempre dal solito moraletto. Piallo la tavola e comincio a tagliare i primi listelli 2x6, ne farò un pò alla volta.

Dato che dovrò rastremarli, mi creo un attrezzo adatto allo scopo. In un ritaglio di truciolare, utilizzando la sega circolare creo una scanalatura larga 4 millimetri e con una profondità che inizia da 3 millimetri e termina a 6. In tale scanalatura inserirsco una coppia di listelli e con il pialletto li rastremo in modo veloce, facile e preciso.

È il momento di iniziare a posizionare i primi due listelli. Dato che non è previsto un secondo fasciame, dovrò essere molto preciso e accurato. Li posiziono uno opposto all’altro, in linea con il ponte di coperta. Controllo e ricontrollo gli allineamenti, la simmetria fra i due opposti e la curvatura sulla prua. La precisione in questa fase è molto importante, poichè saranno questi listelli che determineranno il giusto collocamento di tutti gli altri.

La curvatura dei listelli a prua non risulta particolarmente difficile. Li immergo per qualche minuto in acqua e poi con l’aiuto di un barattolo dove all’interno ho posizionato una candelina, faccio prendere al listello senza forzare troppo, la curvatura desiderata. Non li incollo subito, perché i listelli ancora umidi tendono ad essere leggermente più larghi per via dell’acqua, così li posiziono momentaneamente al loro posto bloccandoli con delle mollette da bucato e qualche elastico, fino alla loro asciugatura, in tal modo non perderanno la curvatura data.

Proseguo nell’incollaggio dei listelli sullo scafo e inizio a chiudere i ponti utilizzando i ritagli dei listelli. Non posso ancora chiudere totalmente i ponti poichè mi servirà lo spazio necessario per permettere il passaggio e l’incollaggio dei supporti per le mezze canne dei cannoni.

Da un quadrello di abete ricavo i supporti per le mezze canne. dopo averlo scanalato al centro a forma di "C", dipingo di nero l’interno e pratico un foro dove poi infilerò e incollerò i perni delle mezze canne. Prima di chiudere totalmente lo scafo con i listelli, gli do una prima scartavetrata giusto per eliminare quelle lievi scalettature fra un listello e l’altro. Da una striscia di acetato, ricalco le aperture dei portelli dei cannoni, le intaglio ottenendo così una dima che poggiata sullo scafo, mi darà l’esatta posizione dei vari portelli. Praticate le aperture, fisso i supporti all’interno dello scafo.

Prima della chiusura dei ponti, eseguo la calafatura interna dello scafo con vinavil e garza. Continuo con la listellatura esterna delle murate dei ponti di prua e di poppa, dove dovrò eseguire ancora due aperture dei portelli per l’ultima coppia di cannoni.

Terminata la chiusura dello scafo, inizio la carteggiatura. Sicuramente la parte più noiosa di tutta la lavorazione, ma alla quale devo prestare la massima cura. Inizio a carteggiare con cartavetrata da 80 e poi via via sempre più fine e sempre nel senso della venatura del legno, questo per non creare graffi sui listelli che una volta tinti con mordente noce non vengano a crearsi delle anti estetiche righette più scure. Prese le misure, pratico le ultime due aperture per i cannoni e termino la listellatura dei tre specchi di poppa, rifilando l'eccedenza dei listelli del fasciame.

Con un pennello imbevuto di acqua bagno tutto il fasciame che dovrà essere tinto con il mordente color noce. Questa operazione è per far alzare il "pelo" del legno. Una volta ben asciutto, carteggio con cartavetro 220 sempre nel verso delle venature del legno. Utilizzando un chiodino, pratico dei micro fori in prossimità delle giunture dei listelli dei ponti, per simulare la chiodatura degli stessi, operazione che è per pura forma estetica.

E' il momento di passare il mordente. Ne do una prima mano e lascio asciugare, ma non sono soddisfatto del colore e così ne do una seconda mano. Copro con il nastrocarta tutte le parti che in seguito saranno verniciate e passo una prima mano di cera sullo scafo e sui ponti. Inizio ad incollare anche l’interno delle murate con dei listelli che mi sono fatto ricavandoli da una tavoletta di pioppo. Voglio creare il contrasto tra lo scuro dei listelli dei ponti e il chiaro di quelli delle murate e delle altre minuterie che che via via mi preparerò.

Dopo aver listellato tutta la parte interna delle murate con i listelli di pioppo, inizio a fissare le bordature perimetrali dove poi andranno applicati dei listelli quadrati a mo' di colonnine. Taglio delle piccole losanghe da un quadrello 3x3 e le incollo sul bordo della murata del ponte di poppa ma non sono contento del risultato. Devo trovare un modo per farle precise e allineate.

Devo risolvere il probema dei parapetti, il difficile e` che devono essere tagliati inclinati e per una altezza di 5 millimetri e equidistanti fra loro. Faccio varie prove, ma non sono ancora soddisfatto del risultato. Dopo essermi arrovellato il cervello, risolvo il problema creando una dima dove inserisco in modo alternato un listello da 3x3 tagliato in testa inclinato e uno piatto da 4x1. Blocco il listello che sarà il corrimano con dei chiodi e inizio ad incollare i listelli. Una volta asciutta la colla, taglio col seghetto fine e con la giusta angolazione (data dalla dima), tutta la serie di listelli, ed il gioco è fatto!!

Inizio anche a preparare i vari componenti che serviranno in seguito. Inizio con i tre portoni, assemblando sei piccoli pezzi di listello sagomati incollati e carteggiati, poi due mani di mordente e lucidati a cera. Inserisco anche un anellino per simulare il chiavistello. Tornisco con il trapano un pezzo di tondino per ricavarne due bocchelli (occhio di cubia) per le funi delle ancore. Tornisco anche l’affusto dell’argano, sagomo due bozzelli a violino da 8 millimetri e quattro bitte da 6x6 e due da 8x8.

Finalmente ho terminato la costruzione e il fissaggio dei parapetti esterni ed interni. Devo ammettere che la fatica è stata ben ripagata. Prossimo lavoro fissaggio incintoni.

Inizio a fissare le bordature, quelle nella parte alta esterna delle murate, quelle che delimitano i settori che andranno verniciati. Sono formati da listelli in tiglio da 3x3 millimetri e riprendono la linea dei corrimani. Più in basso ci sono gli incintoni veri e propri ricavati da listelli sempre in tiglio da 4x2. Da progetto andranno verniciati di nero (ma non sono molto convinto di colorarli), sono tre per lato.

Termino di fissare i sei incintoni sulle due fiancate dello scafo e li carteggio con cura.

E' il momento di dedicarmi allo specchio di poppa. Sagomo un quadrello rettangolare di pioppo e stondo un lato dello stesso fino a creare un mezzo tondo che sarà la volta superiore della finestrella di poppa. Scavo l'interno del quadrello sagomato e ne taglio tre "fettine", ottenendo così le tre finestrelle.

Visto che cerco di evitare il più possibile di acquistare minuterie e semilavorati, provo a costruire anche le coffe. Fisso una tavoletta di faggio di cm. 8x8 e con spessore 3 mm. sul mandrino del trapano e comincio a tornirla, fino a ricavarne un cerchio con all’interno un disco. Da un listello di tiglio ritaglio delle losanghe e le incollo fra il disco e il cerchio, ottenendo così la coffa di maestra. Malgrado non sia un tornitore mi sembra tutto sommato che non sia venuta poi così male...

Ricavo i fascioni delle scalette da un listello 2x6 di castagno, e con un blocchetto di legno creo una dima per ricavare le fessure per l'alloggiamento dei gradini. Seguendo l'angolazione del blocchetto con un seghetto taglio fino a metà lo spessore del listello, poi spostandolo, faccio corrispondere la tacca appena fatta, a un chiodo così ad avere sempre la medesima distanza fra una tacca e l’altra. Proseguo con questa metodica anche sul lato opposto del blocchetto, ottenendo così i due fascioni delle scale.

Terminate tutte le lavorazioni esterne dello scafo, inizio a verniciare le murate esterne della prua della poppa. La colorazine e` composta da vari triangolini rosso e bianco e giallo e verde. E' un lavoro di precisione e quindi da portare a termine con molta calma. Ho apportato qualche modifica al progetto originale dopo una ricerca sul web del modello ricostruito in scala naturale.

Ho intenzione di costruire anche le ancore. Ovviamente la cosa più difficile e` la parte in metallo. Da una barra di stagno (acquistata in ferramenta), martellandola, ottengo un quadrello di 4x4 millimetri. Ne taglio poi una sezione lunga 5 cm circa e sempre usando un martellino e una pinza, modello gli estremi sino ad ottenere i puntali a forma di lancia. Curvo poi tutta la sezione aiutandomi con un tondino di legno. Taglio dal quadrello un altro pezzo lungo 6 cm. e dopo averlo stondato e forato nella parte superiore, lo saldo al pezzo precedentemente sagomato. Inserisco ed incollo il ceppo di legno all'asta di metallo e fisso un anellino all'estremità del fusto. Infine eseguo le legature al ceppo di legno.

Altra sfida è la costruzione dei paiolati. Ricavo dei listelli 2x2 mm. da una tavoletta di robinia, che blocco su di un supporto. Creo con il seghetto delle scanalature equidistanti fino ad una profondita` di 1 mm. circa. Incollo assemblando i regoli ottenuti, li carteggio e rifilo i paiolati. Aggiungo un listello perimetrale e incollo il tutto sopra l'apertura del ponte.

Riguardo il decoro dello specchio di poppa cioè il fiore, lo intaglio da una tavoletta di tiglio, lo pitturo con smalto verde per le foglie, rosa e giallo per i petali e per il fiocco uso oro zecchino in fogli.

Ora passo alla costruzione delle bigotte e delle landre. Da un tondino di robinia tornisco le bigotte sia quelle da 7 che da 5 mm e le foro con una punta da 1 mm. Quelle che serviranno per le landre, le contorno lungo la scanalatura con del filo di rame da 1 mm dopo averlo passato sulla fiamma per renderlo malleabile. Lo saldo con lo stagno lungo lo stelo, pratico due fori all'estremita` e con dello smalto opaco lo tingo di nero.

Stessa procedura per le landre con anello. Mi preparo anche le bigotte a cuore, e questo è il risultato ottenuto...

Avendo a disposizione ancora due mezze canne, le utilizzerò per i cannoni che andranno sotto il cassero di poppa. A questo scopo costruisco la parte finale della canna, l’affusto e le ruote.

Potevo farmi mancare anche la costruzione dei bozzelli? Da un listello legno duro (forse Iroko)ricavo dei piccoli listelli lunghi una decina di centimetri. Pratico le scanalature sui quattro lati con il seghetto a mano, e li foro. Una volta separati, li smusso con la carta vetrata fina. Simile lavorazione per quelli a due e tre fori.

Proseguo con le finiture degli incintoni (decido di lasciarli al naturale dato che nei vari modelli trovati nel web, ognuno è diverso dall’altro) e dei sabordi per i cannoni (i portelli li preparo in seguito), incollo le due coffe preparate in precedenza, termino l’assemblaggio dell’alberatura e inizio con le legature delle manovre dormienti (sartie, paterazzi e stralli).

Bene, ora passo ai portelli dei cannoni. Ricavo dei pezzi di sezione quadrata di 10x10 mm da un listello di castagno, faccio delle scanalature lungo il perimetro dei portelli, ottenendo così la battuta. Carteggio e tingo con il mordente color noce quello che sarà il lato esterno, mentre l’interno, lo dipingo con smalto rosso. Assemblo (modificando) le parti che compongono le cerniere e saldo il cardine (chiodino in rame). Pratico il foro per il passaggio del cordino e applico le cerniere. Infine fisso i portelli sullo scafo, pratico il foro per il passaggio del tirante e il gioco è fatto!

Mi intaglio da un listello anche le trozze che assemblo con i bertocci, forse il particolare più piccolo che ho costruito per il modello.

La piccola campanella ottenuta tornendo un piccolo pezzetto di faggio e pitturata color ottone. Le botti per guarnire il ponte di coperta.

Alcuni pennoni completati con i propri bozzelli alloggiati.

Ed ora il basamento, ma voglio farlo in modo alternativo. Tondini e tavolette di castagno. Tingo la struttura con moredente noce e con finitura a cera. Su di una tavoletta traforo il nome e la data. Rifinisco il contorno con un pennarello nero e la fisso sul basamento appena fatto.

La targa. Disegno su di una tavoletta di castagno, la forma di una vecchia pergamena. Scrivo il nome e la data del galeone, e con il traforo la ritaglio.

Ed infine il modello finito...



TIPS AND TRICKS

Un trucco che ho utilizzato per avvitare gli anelli con il codolo filettato e per altre piccole operazioni, e` stato l’uso della matita portamine a mo' di pinza.

Per ottenere l’ossidazione delle canne dei cannoni, le ho lasciate a bagno per un paio di giorni nella candeggina.

Altro "escamotage" molto conosciuto è l’utilizzo di un cartoncino segnato in egual misura per ottenere la legatura delle griselle sempre equidistanti fra loro.

Mi è capitato che si rompesse in fase di piegatura l’aletta della cerniera della pala del timone. Ho provato a ricostruirla e mi sembra sia venuta bene...

Come arrotolare le gomene. Formo un piccolo anello con il refe tenendolo fermo su di un pezzo di nastro adesivo. Proseguo arrotolandolo su se stesso, poi lo spennello con della colla e una volta asciugato è pronto da alloggiare sul ponte.

Un cappuccetto di una biro per arrotolare le matassine per le gallocce e un piccolo accessorio per le matassine delle caviglie.

Il supporto costruito per lavorare al meglio. Assi di faggio e galletti per il bloccaggio del modello e uno snodo totale per poter lavorare al meglio e per riporlo con minimo ingombro.

Questi gli attrezzi che ho costruito per agevolarmi il passaggio del refe per le manovre e l’esecuzione dei nodi sulle caviglie.



GLI ALTRI LAVORI: I MIEI TUTORIAL

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